Festival, Musica, Supernews, Teatro, TV

Sanremo 2023, il commento in diretta della serata finale

di Francesco Natale

02.41 – Termina la 73° edizione del Festival di Sanremo.

02.40 – Foto col vincitore.

02.38 – Marco Mengoni ricanta “Due vite”

02.30 – Viene annunciato il vincitore

1° Marco Mengoni

2° Lazza

3° – Mr. Rain

4° – Ultimo

5° – Tananai

02.28 – Vengono consegnati i premi

Premio Giancarlo Bigazzi assegnato dall’Orchestra a Marco Mengoni

Premio Sergio Bardotti per il miglior testo a Coma_Cose con “L’addio”

Premio Sala Stampa Lucio Dalla a Colapesce e Dimartino

Premio della Critica Mia Martini a Colapesce e Dimartino

02.20 – Si esibiscono gli ucraini Antytila. “L’Ucraina vincerà” dice il frontmen.

02.16 – È un momento attesissimo. Il momento della lettera di Zelensky che viene letta da Amadeus. “L’Ucraina vincerà sicuramente questa guerra assieme al mondo intero”, scrive Zelensky. “Ringrazio il popolo italiano e i suoi leader”, prosegue.

02.11 – Mr. Rain si esibisce senza bambini (è passata la mezzanotte). Le voci registrate dei bambini vengono trasmesse lo stesso. Mr. Rain inizialmente è al pianoforte, poi si alza. La top 5 è meritatissima.

02.06 – Ricanta Marco Mengoni. Merita di essere almeno nella top 3.

02.02 – Ricanta Lazza.

01.57 – Ricanta Tananai. Si merita di essere nella top 5.

01.48 – Ricanta Ultimo. Inizialmente non sente la sua voce in cuffia. Non spacca il pianoforte a cui è seduto. Gli cambiano il microfono. Tutto ok. Canta tutto il pezzo al pianoforte.

01.40 – Arriva la classifica

6 – Giorgia

7 – Madame

8 – Rosa Chemical

9 – Elodie

10 – Colapesce Dimartino

11 – Modà

12 – Gianluca Grignani

13 – Coma_Cose

14 – Ariete

15 – LDA

16 – Articolo 31

17 – Paola & Chiara

18 – Leo Gassman

19 – Mara Sattei

20 – Colla Zio

21 – Cugini di Campagna

22 – gIANMARIA

23 – Levante

24 – Olly

25 – Anna Oxa

26 – Will

27 – Shari

28 – Sethu

01.39 – Amadeus fa vedere altri meme

01.31 – Stop al televoto.

01.31 – Sethu canta “Cause perse”. Prima di esibirsi poggia un cero con il suo volto sul palco.

01.24 – Gianluca Grignani canta “Quando ti manca il fiato”. Sui gemelli ancora un arcobaleno.

01.19 – Shari canta “Egoista” dopo aver sceso (stavolta comodamente) le scale. “L’amore è per tutti quanti, non ci sono distinzioni”, dice a fine esibizione.

01.14 – Anna Oxa canta “Sali”. Siamo nuovamente su di un ottovolante.

01.08 – gIANMARIA canta “Mostro” e ne approfitta per fare una passeggiata in platea.

01.03 – Leo Gassman canta “Terzo cuore”. Bravo, non c’è che dire.

00.59 – Will canta “Stupido”. Dai la canzone è carina e lui è bravo.

00.45 – Gli Articolo 31 cantano “Un bel viaggio” e ringraziano il loro pubblico.

00.42 – Olly canta “Polvere” assieme al suo inseparabile autotune.

00.37 – La Ferragni dona ad Anna, moglie di Gianni Morandi, una stola con una frase che Morandi le aveva dedicato: “Risposerei te altre 100 volte…”.

00.27 – I Coma_Cose cantano “L’addio”. Che coppia carina.

00.21 – Luisa Ranieri entra e parla dei suoi progetti perché sì, il tempo avanza…

00.15 – LDA canta “Se poi domani”. Bravo, dai.

00.05 – La Vanoni canta “Vai Valentina” e “L’appuntamento”.

00.00 – Ornella Vanoni entra e chiede ad Amadeus i carciofi e la possibilità di conoscere Fedez. Fa ridere tutti. Meravigliosa.

23.53 – Levante canta “Vivo”. Discreta.

23.48 – Paola e Chiara cantano “Furore”. Luccicano.

23.45 – Salmo si esibisce dalla Costa Smeralda con un omaggio a Zucchero.

23.34 – Mr. Rain canta “Supereroi”. La domanda sorge spontanea: se dovesse arrivare tra i primi cinque che si devono esibire in tarda notte come farà con i bambini che non possono apparire in TV dopo mezzanotte? Domanda curiosa dato l’alto valore aggiunto che portano i bambini all’esibizione. “Posso batterti il cinque?”, chiede un bambino a Morandi che accetta l’invito.

23.29 – Chiara Ferragni fa vedere alcuni meme su Sanremo.

23.25 – “Vi siete guadagnati la prima pagina di Avvenire”, dice Fiorello in collegamento via Instagram. “Fatemi vedere Stefano Coletta, lo voglio vedere per l’ultima volta”, alludendo al fatto che domani sarà aggredito dalle domande in conferenza stampa. “Domani i dirigenti andranno tutti a casa”. “Ma avete controllato i testi di Gino Paoli?”.

23.23 – Chiara Ferragni scende le scale. Il disegno del suo corpo stavolta è appeso al collo.

23.19 – Ariete canta “Mare di guai”. Ariete si veste da uomo. È per dire che tutti possono indossare i vestiti di qualsiasi “genere”.

23.13 – Madame canta “Il bene nel male”. La cantante si esibisce scalza. Il pubblico è in delirio. Poi Amadeus e Madame si abbracciano.

23.10 – Gianni Morandi si corregge per aver sbagliato il codice del televoto dei Cugini di Campagna.

23.09 – Ma voi ci credete che Bruno e Andrea siano davvero i “maestri” di Poltrone e Sofà e non attori? Amadeus sostiene ciò.

23.05 – I Cugini di Campagna cantano “Lettera 22”. Il finale di questa canzone ha numerosi frasi diverse…

23.00 – Achille Lauro in un suo medley con tanto di lingue di fuoco sul palco.

22.46 – Rosa Chemical canta “Made in Italy”. Simula l’amplesso con Fedez, poi lo trascina sul palco e lo bacia con passione. “Sono senza parole” è il commento di Chiara Ferragni che gli consegna i fiori. In tutto questo immaginiamo che la Morgante stia ballando davanti al televisore. O forse no.

22.34 – Gino Paoli incanta l’Ariston accompagnato da Danilo Rea al pianoforte. “Una lunga storia d’amore” e “Sapore di sale”. “È una gabbia di matti!”, dice prima di cantare “Il cielo in una stanza”.

22.25 – Marco Mengoni canta “Due vite”. Interpretazione magistrale. Il pubblico lo acclama. E fa bene. Il podio? Sarebbe meritatissimo.

22.20 – Lazza canta “Cenere”. Il brano ha successo internazionale. Checché ne dica il cantante a me questa canzone sembra che lo snaturi.

22.15 – Ultimo canta “Alba”. Inizia a cantare seduto al pianoforte. Poi si alza. Interpretazione emozionante. Assolutamente da podio.

22.10 – I tre conduttori fanno una diretta Instagram. Provano a invitare Fiorello che, da come si legge nei commenti che lo showman scrive, non trova l’invito.

22.07 – Sbuca Chiara Ferragni con un ennesimo “disegno del suo corpo”.

22.06 – È il momento dei Depeche Mode. In anteprima mondiale cantano “Ghost again” e, a seguire, il loro pezzo più celebre “Personal Jesus”.

21.52 – Si esibiscono i Modà con “Lasciami”. Canzone gradevole, altrettanto l’interpretazione.

21.46 – Logo di Milano – Cortina. La lotta fiori invernali – ermellini continua.

21.41 – Giorgia canta “Parole dette male”. Canzone che non la valorizza più di tanto.

21.36 – Colapesce e Dimartino con “Splash”. Esibizione gradevole.

21.32 – Tananai canta “Tango”. Bell’interpretazione.

21.26 – Si alza il sipario e entra Chiara Ferragni con un “disegno del suo corpo”.

21.18 – Approfittiamo della pubblicità per comunicarvi che, da scaletta, la chiusura del Festival è prevista per le ore 2.52. E siamo in ritardo.

21.15 – Mara Sattei canta “Duemilaminuti”. Esibizione impeccabile.

21.12 – Primo “Straguzzo” per Amadeus.

21.11 – I Collazio cantano “Non mi va”. Belli e freschi. Peccato per la mancanza di voce di un loro componente in un passaggio del brano.

21.07 – Amadeus saluta Charles Leclerc in platea. Immaginiamo che Morandi al prossimo Gran Premio gli canterà “stai andando forte, apri tutte le porte”!

21.07 – Elodie canta “Due”. La canzone ci è ormai entrata in testa.

21.03 – Dal pubblico urlano “Elodie, mi vuoi sposare?”

20.54 – Gianni Morandi entra e canta “Piazza Grande”, “Futura” e “Caruso”. Promessa di omaggio a Lucio Dalla mantenuta. Standing ovation.

20.53 – Amadeus legge i codici per il televoto. Nessun entusiasmo particolare come invece accaduto la scorsa sera con Marco Mengoni.

20.45 – Il Generale Luca Goretti parla, annuncia i prossimi appuntamenti che vedranno coinvolta l’Aeronautica Militare tra cui il passaggio delle Frecce Tricolori su tutti i capoluoghi italiani. Si schiera al fianco dell’Ucraina e delle popolazioni della Turchia e della Siria.

20.42 – Inizia la serata finale del Festival di Sanremo con l’Inno di Mameli suonato dall’Aeronautica Militare che quest’anno compie 100 anni.

20.42 – Iniziamo la nostra diretta. Oggi niente voti, ma tanti commenti!

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Sanremo 2023, il commento in diretta della quarta serata

di Francesco Natale

2.04 – Finisce la quarta serata del Festival di Sanremo. Appuntamento a domani con la finale!

1.58 – Arriva la classifica generale

  1. Marco Mengoni, “Due Vite”
  2. Ultimo, “Alba”
  3. Lazza, “Cenere”
  4. Mr. Rain, “Supereroi”
  5. Giorgia, “Parole dette male”
  6. Tananai, “Tango”
  7. Madame, “Il Bene nel Male”
  8. Rosa Chemical, “Made in Italy”
  9. Elodie, “Due”
  10. Colapesce e Dimartino, “Splash”
  11. Gianluca Grignani, “Quando ti manca il fiato”
  12. Coma Cose, “L’addio”
  13. Modà, “Lasciami”
  14. Articolo 31, “Un bel viaggio”
  15. LDA, “Se poi domani”
  16. Leo Gassman, “Terzo Cuore”
  17. Paola e Chiara, “Furore”
  18. Ariete, “Mare di guai”
  19. Mara Sattei, “Duemilaminuti”
  20. Colla Zio, “Non mi va”
  21. Gianmaria, “Mostro”
  22. I Cugini di Campagna, “Lettera 22”
  23. Levante, “Vivo”
  24. Olly, “Polvere”
  25. Anna Oxa, “Sali (Canto dell’anima)”
  26. Will, “Stupido”
  27. Shari, “Egoista”
  28. Sethu, “Cause perse”

1.52 – Marco Mengoni riceve il premio e canta nuovamente.

1.50 – Arriva la top 5 della classifica della serata delle cover

  1. Marco Mengoni, “Let it be”

2. Ultimo, “Medley Eros Ramazzotti”

3. Lazza, “La fine”

4. Giorgia, “Luce”, “Di sole e d’azzurro”

5. Mr. Rain, “Qualcosa di grande”

1.47 – Chiara Francini fa un monologo sulla maternità e sui figli.

1.31 – Stop al televoto.

1.30 – I Collazio e Ditonellapiaga cantao “Salirò”. Canzone allegra come loro. Mentre cantano ballano. Voto 7.

1.22 – Paola e Chiara e i DJ Merk e Kremont che chiaramente non cantano si esibiscono con un medley dei più grandi successi del duo. Duetto sì, ma non con gli ospiti. Autocelebrative in cerca di nuova visibilità. Voto 5.

1.16 – Collegamento con Fiorello. “Ieri sera abbiamo finito talmente tardi… erano le 3 e mezza. Mi ha guardato un cinghiale e mi ha detto ‘ma ancora qua stai?'”, scherza lo showman.

1.05 – Mara Sattei e Noemi cantano quello che probabilmente è il pezzo più conosciuto di Gigi D’Agostino: “L’amour toujours”. Pezzo non convenzionale per il Festival. Ma riuscito abbastanza bene. Voto 6.5.

1.00 – LDA con Alex Britti cantano “Oggi sono io”. La canzone è bella. È questo si sapeva già. Interpretazione discreta.

00.53 – Sethu con Bnkr44 cantano “Charlie fa surf”. Esibizione con le sedie che fanno spettacolo. Le voci sono poco particolari, ma nessuno stona. Voto 6.5.

00.49 – Entrano gli altri tre conduttori di Primafestival: Gli Autogol. Fanno divertire il pubblico tra battute e imitazioni.

00.44 – Anna Oxa canta con il violoncellista e DJ albanese Iljard Shaba “Una canzone da poco”. La canzone è parte della storia della musica italiana, come lei. Curiosa l’idea di Shaba che, però, chiaramente non canta. Ma che duetto è se lui non canta? Voto 5-.

00.37 – Levante e Renzo Rubino cantano “Vivere”. Carina l’interpretazione, ma nulla di che. Reggere l’inevitabile confronto con Vasco è impossibile. Voto 5.

00.33 – Collegamento con Rai Radio 2.

00.30 – I Modà e le Vibrazioni cantano “Vieni da me”. Interpretazione carina. Voto 6.5.

00.20 – Rosa Chemical e Rose Villian cantano “America”. Trasgressivi con una canzone trasgressiva. Nel loro stile. Interpretazione abbastanza carina. Voto 6.5.

00.15 – Entrano i conduttori di Primafestival Jody Cecchetto e Andrea De Logu e festeggiano il milione di follower di Amadeus.

00.12 – Coma_Cose e i Baustelle cantano “Sarà perché ti amo”. Non c’è che dire. Brano che fa ballare. Interpretazione discreta. Voto 6.

00.07 – Madame e Izi cantano “Via del Campo” di Fabrizio De Andrè. Canzone struggente. La voce di Madame ci sta proprio bene, ma anche quella di Izi non stona. Cantano da seduti per quasi tutto il tempo, solo alla fine si alzano. Voto 7.5.

23.58 – Mr. Rain e Fasma (senza bambini, d’altra parte siamo a ridosso della mezzanotte e dopo la mezzanotte i bambini in televisione non possono starci) cantano “Qualcosa di grande”. Una rivisitazione originale. Meno romantica. Peccato per il solito autotune di Fasma. Voto 5.5.

23.51 – gIANMARIA e Manuel Agnelli cantano “Quello che non c’è”. Interpretazione che non va oltre il discreto. Voto 5.

23.48 – Takagi e Ketra i collegamento dalla Costa Smeralda fanno ballare tutti.

23.37 – Marco Mengoni e i Kingdom Choir cantano “Let it be”. Bellissima canzone. Peccato che sia straniera e stona nel contesto. Interpretazione magica. Voto 6.

23.32 – I Cugini di Campagna con Paolo Vallesi non potevano che cantare “La forza della vita” e “Anima mia”. In realtà cantano solo Nick Luciani in falsetto e Paolo Vallesi. Gli altri non si sentono. Tanta sana nostalgia. Voto 6.5.

23.24 – Chiara Francini scende e fa cantare una ninna nanna a Gianni Morandi. L’attrice porta sempre tanta leggerezza.

23.19 – Entra Carolina Crescentini che nella serie interpreta la direttrice del carcere.

23.18 – Il cast di “Mare fuori” canta la sigla della serie TV.

23.12 – Mentre si esibiscono Colapesce e Dimartino notiamo che in galleria c’è Bugo o uno che gli somiglia tantissimo. Non lo notiamo solo noi, i social s’infiammano. La domanda sorge spontanea: “Dov’è Bugo?”.

23.12 – Colapesce e Dimartino con Carla Bruni cantano “Azzurro”. Inizialmente – hanno raccontato in conferenza stampa oggi – volevano cantarla con il coro dei carcerati di San Vittore, ma non è stato possibile per via della burocrazia. La Bruni termina l’esibizione con uno “Splash” (che sarebbe il finale del loro pezzo in gara). Performance riuscita abbastanza bene. Voto 7-.

23.05 – È tra i duetti più attesi quello di Giorgia e Elisa che si esibiscono con “Luce” e “Di Sole e di azzurro”. Sono tra le voci più belle d’Italia. Quando le loro voci si sovrappongono è bellissimo. E infatti si prendono un’ovazione. Voto 7.5.

22.57 – Gli Articolo 31 con Fedez in un medley autocelebrativo. Fedez chiama J-Ax “amico mio”. L’esibizione è carica, ma non esplode. Voto 6.5.

22.43 – Leo Gassman e Edoardo Bennato si esibiscono in un medley di quest’ultimo. Le canzoni di Bennato fanno dire “ma che bella la musica italiana”. Voto 7.5.

22.35 – Dal Suzuki stage di Piazza Colombo canta La Rappresentante di Lista. “E con le mani, con le mani, con le mani ciao ciao”.

22.26 – Amadeus celebra il Giorno del Ricordo dalla platea. Legge una testimonianza. Cita il Maresciallo Tito e i partigiani colpevoli dell’eccidio. “La libertà non si conquista dimenticando, ma ricordando sempre”. Bravo Amadeus.

22.17 – Gianulca Grignani e Arisa cantano “Destinazione paradiso”. Grignani un po’ autocelebrativo. A un certo punto Vessicchio e Melozzi (che lo accompagna) “dirigono” il pubblico. Grignani stona. Arisa prova a far cantare Coletta che non l’accontenta. Esibizione terribile, la sufficienza è per Vessicchio. Voto 6.

22.16 – “Dirige Beppe Vessicchio”. Evvai.

22.13 – Shari e Salmo cantano “Hai scelto un diavolo in me” (medley di canzoni di Zucchero). Sarebbe curioso sapere perché la scelta sia ricaduta su Salmo… non c’entra nulla lui con Zucchero. Interpretazione, però, nel complesso carina. Salmo alla fine regala un microfono ad Amadeus per scusarsi per aver rotto l’altro microfono tuffandosi nella piscina della Costa Smeralda. Voto 6.5.

20.10 – Amadeus e Chiara Francini cantano il come il conduttore artistico abbia corteggiato l’attrice per farla venire a Sanremo. Simpatico e leggero siparietto.

22.02 – Tananai e Biagio Antonacci accompagnati da Don Joe cantano “Vorrei cantare come Biagio”. Biagio Antonacci non era stato annunciato da Amadeus che aveva parlato di “una sorpresa”. Beh, sorpresa ampiamente pronosticabile. Al di là di questo l’interpretazione è gradevole, ma niente fuochi d’artificio. Voto 6.5.

21.50 – Lazza con Emma accompagnati dalla prima violinista della Scala di Milano Laura Marzadori cantano “La fine”. È la conferma che Lazza vuole staccarsi dal rap. Peccato. Voto 5-.

21.44 – Chiara Francini scende le scale con l’aiuto di Amadeus e Morandi. “Dov’è la mia borsa?”, dice preoccupata. Annuncia Lazza con disinvoltura. Mitica.

21.40 – Ultimo e Eros Ramazzotti cantano un medley delle canzoni di Ramazzotti. Due immense voci del panorama musicale italiano. Le aspettative erano alte e loro non le hanno deluse. Durante “Un’emozione per sempre” Eros Ramazzotti dice “Ma sai che non me la ricordo più?” Ultimo sorride e canta. Si vede che Ultimo si diverte tantissimo a cantare con il suo idolo. La musica deve fare anche questo: divertire. Voto 7.5.

21.35 – Olly, il suo autotune e Lorella Cuccarini (che durante le prove è caduta) cantano “La notte vola”. L’arrangiamento vagamente tecno e l’interpretazione non convincono, anche se la Cuccarini rimane una talentuosissima showgirl. Voto 4.5.

21.31 – Durante il lancio di Olly viene citato tra gli autori Vessicchio. Ma quanto ci manca.

21.26 – Amadeus lancia Chiara Francini che non scende. Poco dopo si scopre che è seduta in platea. “Io quelle scale invece di scendere vorrei salirle”. La Francini è molto simpatica e promette bene.

21.19 – Scende il sipario che poi si rialza. Peppino Di Capri viene accolto da un’ovazione, canta “Champagne”, riceve un’altra ovazione e poi riceve il Premio Città di Sanremo consegnato dal Sindaco Alberto Biancheri e dall’Assessore Giuseppe Faraldi. “Era da tempo che aspettavo questo momento. meglio tardi che mai”, commenta ridendo il pilastro della musica italiana. Premio meritatissimo.

21.10 – Elodie canta “American Woman” accompagnata da Big Mama. Molto rock. Al di là dell’esibizione portare al Festival della Canzone Italiana un brano straniero lo trovo fuori luogo. Voto 4+.

21.06 – Amadeus è già al secondo fiore. Gli artisti in gara glieli donano. Il potere del Fantasanremo. Lui lo regala a sua volta alla moglie Giovanna.

21.02 – Will canta con Michele Zarrillo “Cinque giorni”. Zarrillo mitico, Will gradevole. Zarrillo si cimenta anche in vari ghiribizzi vocali. Voto 7+.

20.55 – Ariete e Sangiovanni cantano “Centro di gravità permanente”. I due sono vestiti in eugual modo. La voce di Ariete è bella e particolare, come quella di Sangiovanni. L’esibizione non è malvagia, ma non è il massimo. Voto 7-.

20.53 – Amadeus dice “ottimo bravo Gianni” dopo il lancio di Ariete a microfono aperto.

20.51 – Amadeus e Morandi danno i numeri del televoto. Quando arriva il momento del codice di Mengoni l’Ariston acclama il cantante.

20.47 – Entra Morandi correndo dalla platea.

20.45 – Finisce la musica di intro e il microfono parte.

20.44 – Inizia il Festival. Ingresso di Amadeus a cui non funziona il microfono.

20.41 – Iniziamo la nostra diretta. Oggi tornano i nostri voti per i duetti. Non perdetevi il nostro commento!

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Sanremo 2023, il commento in diretta della terza serata

di Francesco Natale

2.09 – Finisce la terza serata del Festival di Sanremo. Appuntamento a domani!

1.58 – Arriva la classifica generale

  1. Marco Mengoni, Due vite
  2. Ultimo, Alba
  3. Mr Rain, Supereroi
  4. Lazza, Cenere
  5. Tananai, Tango
  6. Madame, Nel bene e nel male
  7. Rosa Chemical, Made in Italy
  8. Colapesce e Dimartino, Splash
  9. Elodie, Due
  10. Giorgia, Parole dette male
  11. Coma_Cose, L’addio
  12. Gianluca Grignani, Quando ti manca il fiato
  13. Modà, Lasciami
  14. Paola e chiara, Furore
  15. Lda, Se poi domani
  16. Ariete, Mare di guai
  17. Articolo31, Un bel viaggio
  18. Mara Sattei, Duemilaminuti
  19. Leo Gassman,Terzo cuore
  20. Colla zio, Non mi va
  21. Levante, Vivo
  22. Cugini di campagna, Lettera 22
  23. gIANMARIA, Mostro
  24. Olly, Polvere
  25. Anna Oxa, Sali (Canto dell’anima)
  26. Will, Stupido
  27. Shari, Egoista
  28. Sethu, Cause perse

1.56 – Ospite Alessandro Siani. Parla di verie cose, ma il focus è sull’utilizzo eccessivo del cellulare. Il pubblico ride molto più con Siani rispetto a quanto abbia fatto la serata precedente con Angelo Duro.

1.39 – Stop al televoto.

1.37 – Will regala ad Amadeus la sciarpa del Manchester United e fa una promozione al suo nuovo album in uscita che s’intitola proprio “Manchester”. Approfittare della diretta in Mondovisione per farsi pubblicità in questo modo non è molto corretto. Will poi canta “Stupido”, il brano in cui è in gara.

1.30 – I Modà con “Lasciami”. I Modà sono una garanzia.

1.25 – gIANMARIA canta “Mostro” vestito di bianco. Canzone carina. Interpretazione carina.

1.20 – Shari si esibisce con “Egoista”. Bah, parte 2.

1.15 – Paola Egonu scende con una palla e un pennarello con cui scrive “sii sempre grato” sulla palla. Poi esprime un pensiero per le popolazioni della Turchia e dela Siria che sono state colpite dal terremoto.

1.11 – Sethu canta “Cause perse”. Bah.

1.03 – Ariete si esibisce con “Mare di guai”. Voce inconfondibile.

1.00 – Gli articolo 31 vestiti color rosso-Babbo-Natale cantano la loro “Un bel viaggio”.

00.56 – L’omaggio a Burt Bacharach.

00.46 – Morandi annuncia Anna Oxa che poi canta “Sali”. Apprezzata dall’Ariston.

00.41 – Olly e il suo autotune cantano “Polvere”.

00.35 – Collegamento con Fiorello e “Posamen”.

00.25 – I Cugini di Campagna cantano “Lettera 22”. Chissà se dietro alle quinte hanno visto i Maneskin…

00.19 – Rocio Munoz Morales bacia Amadeus. Giovanna in platea ride.

00.15 – Sul palco l’intramontabile Massimo Ranieri con “Lasciami dove ti pare”.

00.09 – Leo Gassman in canottiera come un muratore canta “Terzo cuore”.

00.01 – I Coma_Cose che oggi pomeriggio hanno fatto sapere in conferenza stampa che si sposeranno cantano “L’addio”. Curioso.

23.50 – È il momento del monologo di Paola Egonu. Tocca anche il tema del razzismo. Il discorso è sciapo. Tutti lo avevano atteso. Tutti i giornalisti speravano in un titolo potente per la propria testata che l’Egonu non ha regalato. L’Egonu inceppa più volte nella lettura del testo.

23.41 – È la volta di Colapesce e Dimartino che si esibiscono con “Splash”.

23.38 – Guè in collegamento dalla Costa Smeralda non fa polemiche come ha fatto Fedez. Canta il suo grande successo “Mollami” e basta. I giovani ameranno questa esibizione.

23.28 – Marco Mengoni canta “Due vite”. È il favorito. Ogni volta che si esibisce si capisce il perché. Ovazione dell’Ariston e probabilmente anche a casa.

23.22 – Cantano i Collazio. “Non mi va” è il brano in gara. Pezzo radiofonico. Auguriamo un bel successo a questi ragazzi.

23.18 – Scende l’Egonu e balla con Morandi il quale sta su un rialzo.

23.13 – Giorgia canta “Parole dette male”. Una voce incantevole che rischia di essere la grande sconfitta.

23.07 – Un bambino che ha accompagnato Mr. Rain gli dice “Forza Milan”. Amadeus lo prende in spalla e, scherzosamente, lo accompagna fuori dalla scena. “Oh, sono in sette” [prima erano otto, n.d.r.].

23.06 – Mr. Rain accompagnato dai bambini e un pianoforte fa una bellissima e toccante esibizione. Mr. Rain va valorizzato di più in TV.

22.55 – Elodie canta “Due”. Bella canzone, potrebbe essere molto apprezzata dal televoto.

22.50 – L’Egonu intona una canzone che neppure l’orchestra sa suonare.

22.45 – Ultimo canta “Alba”. Fortunatamente è al pianoforte. Poi si alza, ma non usa tutta l’eccessiva gestualità utilizzata durante la sua prima esibizione. È l’Ultimo che conosciamo tutti. Il fantastico Ultimo che conosciamo tutti.

22.37 – Collegamento con Amadeus che è al Suzuki stage e introduce Annalisa che canta “Bellissima” mentre danza col corpo di ballo. Performance riuscita alla grande.

22.35 – L’Ariston intona “Sei bellissima” per Paola Egonu.

22.27 – Morandi e Sangiovanni elegantissimi cantano una nuovissima “Fatti rimandare dalla mamma a prendere il latte”. Il pubblico si scatena. L’arrangiamento è moderno. La canzone intramontabile. Esibizione favolosa.

22.19 – Canta Madame. Il titolo della canzone è “Il bene nel male”. Canzone cantata alla “Madame maniera”.

22.16 – Collegamento con Rai Radio 2.

22.15 – L’esibizione inizia subito con un medley. La band è accompagnata dal celebre chitarrista Tom Morello che si concede più assoli. Damiano David, Victoria De Angelis, Thomas Raggi ed Ethan Torchio fanno ballare tutti con il loro rock. I ragazzi ritirano il Premio Città di Sanremo. Damiano non si ricorda le date del tour, ma fa sapere che faranno un tour europeo e poi gli stadi. Tappe anche in Italia. Sì, la bassista Victoria De Angelis indossa il reggiseno e non carta adesiva.

22.00 – A proposito di scaletta. Era prevista Madame, ma sbucano i Maneskin dalla platea.

21.51 – LDA con “Se poi domani”. Il ragazzo è bravo, non c’è niente da aggiungere se non che si sta sforando di 10 minuti sulla scaletta.

21.47 – Lazza canta “Cenere”. Il colore del suo abito è tendente al violaceo. Non è scaramantico. A fine dona i fiori a sua madre Francesca.

21.40 – Amadeus annuncia: “Ho raggiunto un milione di follower“.

21.37 – Tananai entra in scena. Non canta subito, la scenografia non è pronta. Poi lo fa. “Tango” è una bellissima canzone.

21.33 – Levante con “Vivo”. Altra canzone erotica in fascia protetta. Audacia da parte di chi ha fatto la scaletta.

21.30 – Entra Paola Egonu. Bravissima sportiva, però durante il primo scambio di battute con Amadeus e Morandi sembra che reciti. Manca spontaneità.

21.19 – Gianluca Grignani canta “Quando ti manca il fiato”. Grignani a un certo punto fa fermare la musica. “Errore mio – si scusa – ho fatto abbassare troppo la base”. Menomale che non ha spaccato tutto. A fine esibizione si gira, toglie la giacca e si legge la scritta “NO WAR”. Notiamo inoltre che sui gemelli della giacca c’è l’arcobaleno. Avrà voluto lanciare un messaggio o voleva semplicemente guadagnare punti al Fantasanremo? Amadeus gli vuole consegnare i fiori, ma lui se n’è già andato. Poi rientra, prende i fiori e li lancia in platea.

21.08 – Rosa Chemical si esibisce con “Made in Italy”. In fascia protetta nonostante le polemiche. Alle figlie della Morgante sarà piaciuta la canzone come pronosticato in conferenza stampa da Amadeus?

21.03 – Mara Sattei con “Duemilaminuti”. Esibizione “tradizionale”, ma non malvagia.

20.55 – Iniziano Paola e Chiara con “Furore”. Mentre cantano ballano. Sarà un modo anche per ingraziarsi TikTok? Può essere.

20.51 – Amadeus comunica i codici per il televoto. Oggi, infatti, tocca alla demoscopica e ai telespettatori.

20.50 – Amadeus mette il telefono in tasca. È ancora in diretta e a seguirla ci sono 300mila persone.

20.49 – Amadeus entra. È in diretta Instagram.

20.45 – Inizia il Festival. Ingresso di Morandi.

20.37 – Iniziamo la nostra diretta. Oggi non daremo voti, li abbiamo già dati nelle serate precedenti. Tuttavia non perdetevi per nulla il nostro commento.

Festival, Musica, Supernews, Teatro, TV

Sanremo 2023, il commento in diretta della seconda serata

di Francesco Natale

01.38 – Finisce la seconda serata del Festival di Sanremo. Appuntamento a domani!

01.34 – Arriva la classifica generale (ha votato la Sala Stampa)

1) Marco Mengoni

2) Colapesce Di Martino

3) Madame

4) Tananai

5) Elodie

6) Coma Cose

7) Lazza

8) Giorgia

9) Rosa Chemical

10) Ultimo

11) Leo Gassman

12) Mara Sattei

13) Colla Zio

14) Paola e Chiara

15) Cugini di Campagna

16) Levante

17) Mr. Rain

18) Articolo 31

19) Gianluca Grignani

20) Ariete

21) Modà

22) GianMaria

23) Olly

24) LDA

25) Will

26) Anna Oxa

27) Shari

28) Sethu

01.24 – Arriva la classifica parziale (ha votato la Sala Stampa)

1) Colapesce & Di Martino

2) Madame

3) Tananai

4) Lazza

5) Giorgia

6) Rosa Chemical

7) Paola & Chiara

8) Levante

9) Articolo 31

10) Modà

11) LDA

12) Will

13) Shari

14) Sethu

01.22 – Si conclude l’intervista della Fagnani a Amadeus e Morandi in stile “Belve”. Più bella quella a Morandi.

01.15 – Entrano gli sgabelli. È il momento della Fagnani.

01.11 – Video di recap.

01.10 – “La gente è convinta di trasgredire e invece si è omologata. Io sono uno dei pochi che non ha tatuaggi”, dice prima di spogliarsi. Poi passa al concetto che tradire con una prostituta fa bene alla coppia. Frasi condivisibili, altre un po’ meno. Durante il monologo la regia inquadra costantemente Gianni Morandi seduto in platea. Perché? Boh. Ad ogni modo Amadeus ha creato delle aspettative che sono state deluse.

00.51 – Amadeus invita i moralisti a cambiare canale per 7 minuti. Attenzione, attenzione, entra Angelo Duro.

00.41 – Ultime ad esibirsi Paola e Chiara con “Furore”. Super luccicanti. Il brano è quello che tutti ci aspettavamo. Non stupiscono, ma il pezzo è orecchiabile. Voto 6.5.

00.36 – LDA canta “Se poi domani”. Canzone romantica che potrebbe piacere alle ragazzine e, quindi, al suo pubblico. Il brano eseguito abbastanza bene non è male. Voto 7.

00.32 – Nuovo ingresso della Fagnani. Sempre stupenda lei.

00.19 – Tocca alla chiacchieratissima Rosa Chemical che si esibisce con “Made in Italy”. Il sound orecchiabile. Testo divisivo. Voto 7.

00.11 – È la volta di “Tananai” con “Tango”. Brano romantico. Non rischia di arrivare ultimo una seconda volta. Anzi. Voto 8-.

00.05 – Collegamento con Fiorello. “Fedez ti ha tolto le castagne dal fuoco”, dice ironizzando lo showman. “Quando devo andare in bagno chiamo il CDA”, scherza Fiorello dopo le dichiarazioni del CDA che tanto hanno fatto discutere.

00.02 – Amadeus riceve in dono dalla patinatrice Francesca Lollobrigida una tuta-

23.51 – Tocca a Levante con “Vivo”. La canzone non è delle migliori, ma potrebbe avere una discreta presa nelle radio. Voto 5.5.

23.48 – Si esibisce Madame con “Nel bene nel male”. Si è parlato molto di lei prima dell’inizio del Festival per la vicenda “green pass”. Ma noi giudichiamo l’esibizione e la canzone. Esibizione riuscita. Canzone carina, ma nulla di entusiasmante. Voto 6+.

23.40 – Collegamento con la Costa Smeralda, Fedez in freestyle. “Ciao Codacons guarda come mi diverto”. “Forse era meglio il viceministro vestito da Hitler”, canta con un chiaro riferimento a Galeazzo Bignami. Fedez porta la politica a Sanremo. Era preventivabile? Assolutamente sì. “Il testo di questa canzone non era stato annunciato allo staff della Rai, voglio assumermi la piena responsabilità di quello che ho fatto”. Ci sarà un bel chiacchierare.

23.32 – Monologo della Fagnani sui ragazzi in carcere che ha la giornalista ha intervistato. “Lo Stato dovrebbe essere più sexy dell’illegalità”. “In Italia la prigione serve a punire il colpevole, non a rieducare”. Parole condivisibili.

23.24 – Shari canta “Egoista”, ma prima rischia di cadere dalle scale, forse a causa della gonna troppo stretta. Il brano è abbastanza insipido. Il testo nulla di che. Voto 4.5.

23.20 – Lancio del “sondaggione” logo di Milano – Cortina 2026. I loghi sono disegnati dai bambini. Fiori contro ermellini. Forse meglio i fiori. Blanco forse non è d’accordo.

23.09 – I Black Eyed Peas fanno scatenare l’Ariston che diventa una discoteca. Assieme ai loro più grandi successi cantano “Simply the best”, il loro ultimo singolo. Sono davvero dei super-ospiti.

22.59 – Amadeus preso d’assalto in galleria annuncia i Black Eyed Peas.

22.50 – Si esibiscono Colapesce e Dimartino con “Splash”. Sono molto attesi dopo il loro successo di “Musica Leggerissima”. “Splash” non è male, ma non sfonda e non riesce ad eguagliare minimamente il brano con cui hanno partecipato nel 2021. Voto 5.

22.44 – Nuovo ingresso di Francesca Fagnani. Morandi prova a fare una gag sulla situazione sentimentale con della Fagnani. Malriuscita e imbarazzante, ma a Morandi si perdona questo e altro.

22.42 – Collegamento con il Suzuki stage di Piazza Colombo. Sul palco, assieme ai musicisti, Nek e Renga accompagnati da Gianni Morandi. Nek e Renga iniziano a cantare “La tua bellezza”, poi “Fatti avanti amore”. Una bella esibizione.

22.22 – Monologo di un’attivista italo-iraniana sulla situazione in Iran. In scena entra Drusilla Foer. Mano nella mano attivista e Foer elencano i divieti vigenti in Iran. Ci si poteva aspettare un monologo sull’argomento, ma era doveroso. La presenza di Drusilla non era stata annunciata alla stampa, ma la Foer era stata avvistata nel pomeriggio da un’inviata della trasmissione di Rai 1 “La Vita in Diretta”.

22.19 – “È una delle cantanti più importanti della musica italiana”. Il pubblico si scalda. Ha già capito che si tratta di Giorgia. La sua “Parole dette male” è carina. Giorgia è una grande professionista che ha cantato canzoni più belle di queste. Lei però ce l’ha messa davvero tutta. E si vede. Voto 7-.

22.12 – È la volta di Lazza con “Cenere”. Inizia a cantare da seduto sulla scala, poi si alza. Il rap è scomparso. Lazza si rivela essere un nuovo cantante melodico. Forse farà come Achille Lauro ha fatto in passato che dalla trap è passato a sonorità più pop? Una scelta dettata dalla richiesta del mercato musicale? Forse una delusione per i fan del Lazza delle origini. Chissà che cosa ne pensa di questa esibizione il figlio di Giorgia… Voto 4.5.

22.07 – Tocca agli Articolo 31. “Un bel viaggio” è la loro canzone. Finalmente un po’ di rap. Brano autobiografico. Scratch di DJ Jad e voce di J-Ax. Il ritornello entra bene in testa. Brano tutto sommato orecchiabile. Voto 7.

21.54 – Al Bano prima fa le flessioni e poi dice nel ricevere il mazzo “i fiori si amano”.

21.50 – Finalmente cantano insieme “Il nostro concerto”, un omaggio a Umberto Bindi.

21.49 – Al Bano soffia le candeline. Quattro volte venti.

21.46 – È la volta di Gianni Morandi, Massimo Ranieri e Al Bano. Inizia Morandi che canta “In ginocchio da te” in galleria. Poi Ranieri che passeggia in platea cantando “Vent’anni”. A seguire Al Bano che canta sulle scale del palco “Nel Sole”. Al termine delle esibizioni si abbracciano mentre il pubblico si alza ad applaudire. Si prosegue con i grandi successi dei tre. Ognuno canta il suo. Perché fare un’unica esibizione? Qual è il collante? Non si capisce bene. Il pubblico comunque, Coletta incluso, si scatena.

21.26 – Sethu canta “Cause perse”. La canzone non è malvagia, ma non è un gran che. Lui proviene da Sanremo Giovani, forse è un po’ troppo presto per calcare il paco dell’Ariston come Big. Voto 5-.

21.23 – È entrata Francesca Fagnani. Bella, brava, disinvolta. Fagnani fino ad ora meglio della Ferragni.

21.12 – Francesco Arca e il piccolo Mario Di Leva pubblicizzano “Resta con me”. “Ma a meno 13 fa freddo?” domanda scherzosamente Di Leva dopo aver regalato la maglietta del Napoli all’interista Amadues. Menomale che c’è Mario a non rendere questo spazio una noia.

21.04 – I Modà tornano in gara con “Lasciami”. Prima dell’esibizione fanno “un check” per evitare brutte sorprese. La canzone non è male, ma ne hanno fatte di migliori. L’orchestra impreziosisce molto l’esibizione. Voto 6-.

20.56 – Will canta “Stupido”. Il brano è fresco. Interpretazione che convince in abito bianco. Pezzo orecchiabile e radiofonico. Forse non vincerà, ma questo ventitreenne riserva sorprese. “Mi sono emozionato un sacco. È il bello della musica”, dice a fine esibizione. Voto 7.5.

20.50 – Morandi canta “Grazie dei fiori”. Una presa di posizione. Il Festival si è schierato con la bellezza della natura che ieri è stato maltrattata.

20.48 – Gianni Morandi entra con la scopa che ieri ha utilizzato per pulire il disastro combinato da Blanco. Geniale.

20.47 – Amadeus e la prima sviolinata alla RAI.

20.44 – Inizia il Festival.

20.40 – Iniziamo la nostra diretta. Primafestival è in ritardo. Non c’è il conto alla rovescia sugli schermi, ma la scritta “LIVE”.

Festival, Musica, Supernews, Teatro, TV

Sanremo 2023, il commento in diretta della prima serata

    di Francesco Natale

    1.40 – Finisce la prima serata del Festival di Sanremo. Appuntamento a domani.

    1.33 – Collegamento con Fiorello.

    1.29 – Arriva la classifica della Sala Stampa

    1° Marco Mengoni

    2° Elodie

    3° Coma_Cose

    4° Ultimo

    5° Leo Gassman

    6° Mara Sattei

    7° Collazio

    8° Cugini di Campagna

    9° Mr. Rain

    10° Gianluca Grignani

    11° Ariete

    12° Gianmaria

    13° Olly

    14° Anna Oxa

    1.20 – Altra ideona della Ferragni. “Facciamo una diretta Instagram”. Si svela parte del dietro alle quinte. Dal camerino di Amadeus spunta Morandi “dovevo far pipì”. Diretta brevissima, ma seguita da centinaia di migliaia di persone. Non ci stupiamo troppo. La Ferragni è un’influencer, cosa volete facesse sul palco dell’Ariston?

    1.13 – Omaggio a Lucio Battisti. Gianni Morandi è sul palco con i coristi, ma in realtà è tutto l’Ariston che canta “Il mio canto libero”. Magnifico.

    1.05 – Mara Sattei si esibisce dopo aver sceso con comprensibile timore le scale. Canzone in pieno stile sanremese. Potrebbe arrivare in alto. Voto 7-.

    1.00 – Arrivano i Collazio con “Non mi va”. La canzone è molto leggera e orecchiabile. Si sente che sono giovani e trasmettono voglia di divertire e divertirsi. Voto 7-.

    00.46 – “Ideona” della Ferragni. “Facciamo un selfie”. A quest’ora. Sì. Serve per lanciare il nuovo profilo Instagram di Amadeus (@amadeusonoio). Il selfie diventa il primo post del profilo e in pochi secondi raccoglie migliaia di commenti. Il profilo viene seguito immediatamente da centinaia di migliaia di persone e ottiene in tempo record la spunta blu. Il potere della Ferragni e del Festival è immenso.

    00.42 – Tocca a “Polvere” di Olly. Autotune. Molto autotune. Troppo autotune. Tuttavia questo brano potrebbe piacere ai ragazzini e, soprattutto, alle ragazzine. Canzone abbastanza radiofonica. Voto 6.

    00.33 – Gianluca Grignani canta “Quando ti manca il fiato”. Canzone potente con un testo con parole scritte per suo padre. Esibizione veramente spettacolare. Voto 8.

    00.24 – Prosegue la gara con I Cugini di Campagna che cantano “Lettera 22”. Canzone senza infamia e senza lode. Testo un po’ banale. Voto 4.5.

    00.17 – Ingresso di Chiara Ferragni accompagnata da delle signore in rappresentanza dell’associazione Dire. A questa associazione impegnata nella difesa delle donne la Ferragni ha devoluto il suo compenso. A seguire un breve intervento di ogni rappresentante.

    00.14 – Per fortuna il pannello LED scende e Fiorello inizia a improvvisare. “Che minchia hai combinato?”. Si scoppia a ridere. Menomale che c’è Rosario.

    00.03 – Si esibisce Blanco. Il cantante fa evidenti cenni di malfunzionamento dell’ear monitor. Il cantante distrugge le rose. Un gesto che fa schifo. L’Ariston lo fischia per diversi minuti. Amadeus entra subito in scena. Il gesto preso giustamente malissimo non viene spiegato da Blanco se non come un'”arrabbiatura”. “Era dai tempi di Bugo e Morgan…” commenta Amadeus che ha mantenuto la calma. Il pubblico è scontentissimo. Amadeus cerca il conforto di Fiorello. Lo vuole in collegamento con il pannello LED che però non scende. Il caos più totale. Insomma, il momento che tutti aspettavamo.

    23.56 – Leo Gassman si esibisce con “Terzo cuore” in giacca e cravatta. Canzone orecchiabile. Forse uno tra i suoi brani più belli. Un pezzo radiofonico. Voto 7.5.

    23.50 – In collegamento dalla Costa Smeralda c’è Salmo. Esibizione che non piacerà a molti cosiddetti boomer ed estimatori di una musica più melodica. La Smeralda, però, si trasformata in una discoteca. Che Salmo piaccia o no, ha fatto il suo show.

    22.45 – Fine prima parte.

    22.42 – “Questo vestito non è trasparente, ma è un disegno del mio corpo. Ha un significato molto profondo. Il corpo di noi donne non deve mai generare odio o vergogna”, dice la Ferragni dopo aver sceso le scale con un abito che la faceva sembrare nuda. Poi spazio alla sua lettera a lei bambina. Lettera toccante. La voce è rotta dalla commozione. Odio, famiglia, futuro, lavoro, condizione delle donne, sessismo. Numerosi i temi toccati. “Essere una donna non è un limite”. Dice la Ferragni quasi in lacrime. Chiara Ferragni è umana. Non una macchina.

    23.30 – Tocca ad Elodie esibirsi con “Due”. Vestito nero “leggermente” appariscente che un po’, a nostro giudizio, ricorda un corvo. Musica orecchiabile in pieno “stile Elodie”. La cantante padroneggia alla perfezione il palcoscenico. Voto 7.

    23.23 – Finisce l’esibizione dei Pooh. Un medley di tutti i loro grandi successi. Sul finale sbuca Riccardo Fogli. L’Ariston canta e balla. Poi il coro a gran voce “Stefano, Stefano!” in ricordo di Stefano D’Orazio. Viene annunciato il 6 luglio un concerto a San Siro. Riccardo Fogli scompare per poi essere richiamato sul palco. Ci mette un po’, ma alla fine riappare di corsa per poi andarsene nuovamente. Infine l’omaggio a Stefano D’Orazio: i Pooh cantano Uomini Soli. La particolarità dell’esibizione? In video compare D’Orazio che canta assieme a Roby Facchinetti, Dodi Battaglia e Red Canzian. L’Ariston si alza in piedi ad applaudire. Momento magico ed emozionante.

    22.49 – I Coma_Cose si esibiscono con “L’addio”. Il brano è leggermente sciapo. Era meglio la loro “Fiamme negli occhi”. Voto 5.

    22.46 – Chiara Ferragni inizia a baciare i Coma_Cose. Il bacio sulla guancia a lei è normale. Quello a lui è a un metro di distanza e con un po’ d’imbarazzo. La scena fa ridere.

    22.39 – Si esce dall’Ariston e ci si sposta in Piazza Colombo in compagnia di Piero Pelù che inizia a cantare “Gigante”. Ecco anche la “quota rock” della serata. Senza Pelù, infatti, avremmo sentito molto poco di questo genere. Sul Palco di Piazza Colombo la bandiera della pace. Pelù a fine esibizione ruba una borsetta. Peccato che Pelù non sia in gara al Fantasanremo.

    22.35 – È il turno di Ultimo che, con la sua “Alba”, è tra i favoriti alla vittoria finale. La canzone non è male. Esibizione con troppa gestualità. Forse sarebbe stato meglio suonarla al pianoforte. Ultimo ha detto che non l’avrebbe cantata la prima serata suonando il pianoforte per valorizzare il testo. Bah. Ad ogni modo arrangiamento carino. E voce gradevole. Voto 7-.

    22.25 – Morandi e Amadeus si siedono. Morandi autoironico definisce alcune sue canzoni brutte, ma l’Ariston lo applaude e canta. Insomma una gag che dovrebbe far ridere, ma fa cantare.

    22.16 – È la volta di Ariete che canta “Mare di guai”. Lei appare molto tesa, ma la canzone è bella e nel suo stile. Voto 7.

    22.11 – Con Elena Sofia Ricci si fa una banale promozione di “Fiori sopra l’inferno”. Questo intervento poteva essere meglio costruito.

    22.05 – Ingresso di Elena Sofia Ricci.

    22.03 – Sviolinata di Amadeus alla RAI.

    22.02 – Si esibisce Marco Mengoni con “Due vite”. È il favorito. Canzone proprio da Sanremo. Melodica. Voto 7.5.

    21.55 – Si sono esibiti Mahmood e Blanco. Un’esibizione da “Brividi”. La mente non può non tornare all’interpretazione di Paolantoni e Cirilli a Tale e Quale. Anche quella era un’interpretazione da brividi. Di paura, però…

    21.42 – Approfittiamo della pubblicità per segnalarvi che il Presidente della Repubblica dopo il discorso di Benigni se n’è andato per rientrare a Roma. Divertente il fatto che in conferenza stampa in molti avevano chiesto a vari artisti come ci si sentisse a doversi esibire dinnanzi a Mattarella.

    21.41 – È la volta di Mr. Rain con “Supereroi”. È accompagnato da dei bambini. Sound moderno. Testo poetico. Il ritornello entra bene in testa. Canzone destinata a durare a lungo. Voto 7.5.

    21.33 – Ingresso di Chiara Ferragni. “Pensati libera” si legge dietro al suo abito. Bell’ingresso.

    21.32 – Amadeus dona i fiori a tutti, anche agli uomini. Finalmente.

    21-31 – gIANMARIA canta “Mostro”. È il vincitore di Sanremo Giovani. Camicia bianca sbottonata. Si intravede un tatuaggio. La canzone è abbastanza orecchiabile. Voto 6.5.

    21.27 – Anna Oxa con “Sali” è la prima ad esibirsi. Canzone poco radiofonica. Molto elaborata dal punto di vista musicale. Sembra di stare su un ottovolante. Molti acuti. Anzi, troppi. Voto 4.

    21.20 – Inizia la gara!

    21.11 – Benigni conclude un denso discorso. Standing ovation. Dopo le risate iniziali il discorso vira sulla Costituzione che festeggia il suo 75esimo compleanno. “L’articolo 21 ci libera dall’obbligo di avere paura”, così Benigni commenta il suo articolo preferito. Peccato che l’Italia sia al 58esimo posto per la libertà di stampa. Ad ogni modo il discorso di Benigni è molto bello, leggero, ma non troppo. Si voleva celebrare la Costituzione? Elogio riuscito. E anche molto bene. Benigni garanzia.

    20.54 – Ingresso di Roberto Benigni. La sala applaude, ma quanto sarà costato? In conferenza stampa Coletta ha detto molto meno di €300.000. Speriamo.

    20.50 – Gianni Morandi canta l’Inno. Io inizierei sempre così il Festival.

    20.49 – Sbuca Mattarella, ovazione della Sala. Se l’aspettavano tutti? Sì. Se la merita? Sì.

    20.48 – Secondi di silenzio per il terremoto in Turchia e Siria

    20.44 – Inizia il Festival

    20.42 – Fine PrimaFestival. Cresce l’attesa.

    Supernews

    ARTE – Jean-Michel Basquiat 

    “Diventerò famoso, molto famoso.” Jean-Michel Basquiat 

    Aveva poco più di 20 anni quando Jean-Michel ha iniziato la sua ascesa  nel mondo delle gallerie d’arte.  

    Inizia da ragazzino con la storia segreta di SAMO, nome che imbratterà  tutte le metropolitane e gli edifici di Soho.  

    Un ragazzo dalla vita sregolata, amato da tutti ma, con dei demoni interni  che non gli permettevano di fidarsi di chi gli stava attorno, arrivando a  pensare che tutti lo usassero per il suo enorme potenziale. Una pittura  simbolica, immagini ricorrenti all’interno dei suoi quadri ai quali molto  spesso non gli viene attribuita la giusta importanza. 

    La sua aspirazione più grande era quella di conoscere Andy Warhol e,  dopo qualche anno di mostre sparse per il mondo, avviene il loro incontro.  Da quel giorno, la loro amicizia fatta di rispetto e amore durò fino a  quando durante l’ultima mostra dei due artisti la critica denominò Jean 

    Michel come la “mascotte” di Warhol. Decretando la fine di un rapporto  proficuo per entrambi.  

    Sicuramente il percorso artistico di Basquiat e la sua vita sono lo specchio  del mondo dell’arte del XX sec. Jean-Michel fin da piccolo ha le idee  chiare: vuole diventare famoso, molto famoso. Vuole ottenere quel  riconoscimento che nel privato gli è stato negato. 

    Cerca fama, denaro ma soprattutto vuole lasciare il segno. Una vita sregolata, l’ascesa rapida e una prematura morte lo trasformano  in un mito. La sua pittura si collega a scene di vita quotidiana, fatti  realmente accaduti. Sono immagini che toccano la società odierna,  soprattutto per i temi trattati. Nelle sue opere ha combattuto diverse 

    battaglie, toccando temi come: la violenza sugli afroamericani, la  schiavitù, i demoni interiori, le dipendenze, la morte, la vulnerabilità di  ogni singolo individuo e il sesso. 

    Ci mette davanti realtà nude e crude, la sua volontà è quella di esplicitare  la verità sotto gli occhi di tutti senza filtri. Il tratto distintivo delle tele di  Basquiat sono i suoi simboli, una pittura simbolica, ricca di significato.  Sono figure ricorrenti che assumo una valenza differente a seconda del  quadro preso in analisi. Dicevano che usasse le parole come se fossero  pennellate.  

    Un esempio do simboli ricorrenti nelle sue opere: le maschere tribali e le  teste nere nei suoi quadri sono il simbolo del riscatto “black”.  Basquiat racconta: “Per i bianchi ogni nero ha un potenziale coltello dietro  la schiena, e per i neri ogni bianco nasconde dietro la schiena una frusta.  Siamo nati con questo sentimento e negarlo è nascondere la verità, ora  dipende da noi superare tutto ciò, rilasciare la frusta, rilasciare il coltello.” Jean-Michel ha vissuto nel periodo dove le persone afroamericane non  venivano accettate così facilmente nella società, ha dovuto lottare in una  società di galleristi e collezionisti bianchi per affermarsi come artista nero. La lotta all’ affermarsi nella comunità per il giovane artista sarà un tema  che comparirà anche in alcuni dei suoi quadri e inserirà un simbolo che  poi gli darà la massima riconoscibilità nel mondo: la corona. La corona a  tre punte per Jean-Michel è simbolo di affermazione, supremazia e di  riconoscimento del proprio talento ma anche di eroismo e di regalità.  Diventa negli anni il suo simbolo di riconoscimento in quasi tutte le sue  opere, un tratto distintivo. Il teschio è simbolo della morte che incombe e lui lo inserisce in un autoritratto, mettendo nella testa dei punti di sutura  che si potrebbero collegare alle ferite della mente, prodotte da questa  realtà a cui lui non sente di appartenere e non si vuole scontrare in quanto  l’artista voleva rimanere sé stesso in una società corrotta, senza venire  ingabbiato o costretto a cambiare e adattarsi alle richieste esterne. Queste  ferite potrebbero essere prodotte anche dai ricatti dei mercanti d’arte che  non si curavano del pensiero di Jean-Michel e di ciò che poteva sentire in  determinati momenti o periodi della sua vita ma, si preoccupavano solo e  unicamente dei loro interessi.

    Oltre alle battaglie sociali, Basquiat ha combattuto tutta la vita contro la  sua battaglia personale, i suoi demoni. 

    Angoscia della solitudine, la paura di perdere la fama e il successo ma  soprattutto la dipendenza dalle droghe. L’opera che meglio incarna il tema  delle dipendenze e: Exu.  

    Questo titolo prende il nome da un’antica divinità africana, Exu, legata  alla morte, ribelle, un angelo che può avere differenti significati. “Ognuno ha il suo Exu e deve affrontarlo per conoscere il bene e il male”. Il personaggio raffigurato è terrificante. Ci sono sigarette sparse in terra e  occhi che fissano il soggetto, metafora della dipendenza e dalla costante  attenzione dei mass media sull’artista. 

    Non va scordato che anche il colore per i quadri di Jean-Michel ha  differenti significati.  

    In molte sue esecuzioni c’è una forte presenza di nero, simbolo di  depressione, il rosso come passione o violenza come nel quadro LA  HARA, il blu è simbolo di tristezza e il verde di morte e rinascita. Ogni minimo dettaglio nelle opere di Basquiat ha la sua importanza,  niente è al caso. 

    Si ricorda Jean-Michel nella società odierna per il suo forte impatto  emotivo, culturale. 

    Con le sue battaglie, con la sua voglia di emarginarsi dalla società  capitalista e consumista. La voglia del cosiddetto riscatto “black”.

    Nella società odierna i suoi quadri sono sia fonte di ispirazione per artisti  emergenti, sia fonte di racconto di un passato che dovrebbe cessare di  esistere. 

    Da questo elaborato si è potuto constatare che Jean-Michel nel corso della  sua breve vita fosse accecato da questo desiderio spasmodico di  raggiungere la fama nel mondo dell’arte popolare. Partendo dai graffiti  realizzati a Soho, fino a giungere alle località artistiche più in voga negli  anni ’80. 

    Si conclude con l’analisi dei simboli peculiari di Jean-Michel e della sua  arte, immergendo lo spettatore in una esperienza vicino al misticismo con  le dipendenze, la violenza, la morte, la schiavitù, il razzismo, il riscatto  “black” e la vulnerabilità dell’essere umano. Jean-Michel da bambino  disse che voleva diventare famoso, molto famoso e ci riuscì. Questo  insegna che se hai degli obbiettivi e non sei il primo a crederci non  arriverai mai a destinazione. Lui ha lottato per affermarsi e alla fine  nonostante tutto ce l’ha fatta.

    Viola Guazzi

    Supernews

    Giorno della Memoria, donate alla Fondazione Fossoli le lettere di Carlo Prina

    Si è svolta a Carpi, in provincia di Modena, dinnanzi a una platea di giornalisti, la cerimonia di donazione dei documenti di Carlo Prina, matricola n°1609, inviato al Campo Fossoli il 9 giugno 1944 e vittima della strage del poligono di tiro di Cibeno in cui il, 12 luglio 1944, 67 persone persero la vita.

    “Una decisione presa a cuor leggero”, l’ha definita Laura Ambrosini, erede di Carlo Prina, che da dichiarato che i documenti sarebbero stati “in ottime mani”. L’Ambrosini ha raccontato di come questa donazione sia stata frutto di un desiderio di sua madre. “Queste lettere possono servire ai giovani”, ha aggiunto.

    La donazione rientra nella campagna “Salva una storia” lanciata dalla Fondazione affinché, si legge in un comunicato, “i documenti di interesse storico sulle vicende legate al Secondo conflitto mondiale e alla deportazione siano donate agli archivi per essere adeguatamente conservate, analizzate e messe a disposizione degli studiosi di tutto il mondo”.

    Pierluigi Castagnetti, Presidente della Fondazione Fossoli, presente alla cerimonia, riprendendo le parole del Presidente del Senato Ignazio La Russa che aveva dichiarato che l’Italia e il regime fascista hanno da farsi perdonare “la promulgazione di quelle leggi odiose che furono le leggi razziali”, ha detto che “ci sono cose che non si possono perdonare”.

    Per Marzia Luppi, Direttore della Fondazione Fossoli, la donazione effettuata “non restituisce parole, ma volti”. La Luppi ha quindi proceduto illustrando il ricchissimo programma per il Giorno della Memoria che vede coinvolta la Fondazione Fossoli.

    Non potevano mancare figure di carattere istituzionale come l’Assessore alla Cultura della Regione Emilia – Romagna Mauro Felicori che ha sottolineato come la Fondazione Fossoli sia “un esempio per l’Italia” e come la “rivoluzione digitale” sia una grande opportunità per fruire documenti storici.

    Il Sindaco di Carpi Alberto Bellelli ha parlato della strage dei 67 martiri e di come con quella strage si sia voluto “cancellare persone che volevano resistere al regime” e di come le testimonianze donate siano una “vendetta pacifica” in grado di dimostrare la mancata cancellazione delle vittime.

    Dario Venegoni, Presidente di ANED (Associazione Nazionale ex Deportati) ha riflettuto sul fatto che “se i giovani storcono il naso quando si parla di resistenza è per via di come la resistenza viene raccontata”.

    Francesco Natale

    Scienza, Supernews

    Felicia Kingsley scrive una lettera al Ministero della Salute e a Giorgia Meloni dopo la morte del neonato al Pertini

    “Scrivo da donna, da libera professionista, da mamma perché la tragedia del Pertini di Roma mi ha fatto capire che non posso più tacere”. Inizia così la lettera aperta firmata dall’autrice romance Felicia Kingsley indirizzata al Ministero della Salute e al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

    Al centro della lettera il tema del parto e il “libero arbitrio della donna”. Concetto, questo, sviluppato dalla Kingsley in più punti-proposte.

    Dalla possibilità effettiva di scegliere l’opzione “rooming-in“, all’epidurale, all’episiotomia. Sono molteplici i punti toccati e che ora attendono risposte.


    “L’idea iniziale era scrivere a un giornale, ma non volevo che – poiché alcune testate sembrano essere ritenute di questa o quella parte – le mie parole fossero strumentalizzate politicamente. Il mio unico interesse è arrivare alle persone che possono davvero cambiare la situazione”, scrive la Kingsley sotto al post contenente la lettera che noi riportiamo integralmente.

    Lettera al Ministero della Salute e al Presidente del Consiglio

    Scrivo da donna, da libera professionista, da mamma perché la tragedia del Pertini di Roma mi ha fatto capire che non posso più tacere.

    Poiché questo Governo ha espresso più volte l’intenzione di favorire le famiglie e la natalità, per sostenere davvero le prime e potenziare le seconde credo che si debba partire proprio dalle politiche sanitarie che riguardano la gravidanza, il parto e il post-parto.

    In particolare, queste politiche devono rimettere al centro il libero arbitrio della donna, che troppo spesso le viene tolto in queste fasi delicate della propria vita, portando avanti l’obsoleta narrazione della madre-martire che deve soffrire, perché sempre così è stato.

    Io stessa, sebbene assistita in quello che sono certa essere stato il meglio che poteva offrire la struttura in cui ho partorito, ho avuto la percezione di non essere più padrona del mio corpo.

    Quando parlo di libero arbitrio, questo è ciò che intendo:

    • Partendo dall’attualità, che il rooming-in possa essere una scelta della puerpera, non della struttura (in teoria è già facoltativa, in pratica vieni spedita in camera con il bambino senza che nessuno si preoccupi delle condizioni in cui sei), e se la donna chiede che il neonato sia tenuto in nursery, non venga guardata con rimprovero né qualcuno cerchi di dissuaderla. Riconoscere di aver bisogno di riposo è una scelta responsabile.
    • Che l’epidurale sia garantita sempre ed effettivamente (tanti reparti sostengono di
      garantirla, ma solo a parole) e che sia praticata alla partoriente (se le condizioni cliniche lo consentono) quando la chiede, senza attendere che sia spezzata in due dal dolore.
    • Che l’episiotomia sia praticata quando necessario (dietro consenso) senza aspettare
      drastiche lacerazioni naturali difficili da suturare, in modo da restituire alla donna un apparato genitale esterno che possa farla sentire bene con sé stessa. È necessario riconoscere che la donna resta tale anche una volta diventata madre.
    • Che il taglio cesareo non sia sempre e solo una extrema ratio, e non puntare al parto naturale a ogni costo.
    • Che venga chiesto alla puerpera che tipo di allattamento preferirebbe condurre,
      artificiale o al seno, senza imporlo. Nel caso in cui scelga l’allattamento al seno, che sia assistita senza essere fatta sentire incapace, con pazienza e fornendole tutte le nozioni necessarie. Nel caso preferisca l’allattamento artificiale, nessuna opera di dissuasione o giudizio: è il suo seno, è il suo corpo, è il suo bambino.
    • Che ogni reparto di ostetricia disponga di uno psicologo che possa assistere al bisogno le puerpere in quello che è un momento di importante transizione, a rischio di depressione e paure. La serenità di una famiglia passa anche dal benessere mentale dei genitori.
    • Che le puerpere possano sempre fare una doccia quando ne sentono la necessità.
      Sembrerà assurdo ma molte riportano di non averne avuto la possibilità, costrette a
      restare sporche per giorni.
    • Che in ogni reparto di ostetricia disponga sia obbligatoria la presenza di una vending machine con bottigliette d’acqua. Per esperienza, nell’ospedale in cui ho partorito io, in reparto non era possibile avere una bottiglietta d’acqua al di fuori di quella del pasto, a meno che non la procurasse un parente in orario visita o scendendo al bar (non tutte le puerpere possono muoversi dal letto). Per fare latte, serve acqua. No acqua, no party.

    Ho delle proposte come donna, non solo mamma.
    Mi è stata diagnosticata l’endometriosi nel 2018 e dietro consiglio della ginecologa, come terapia, mi è stata prescritta la pillola anticoncezionale, salvo poi scoprire che non era coperta dalla mutua.
    In Italia, l’endometriosi colpisce tra il 10 e il 15% delle donne, per loro la terapia non è una scelta è una necessità.

    • Per questo motivo la pillola anticoncezionale, quando prescritta come terapia di patologie diagnosticate, sia coperta dalla mutua.
    • Che l’organico di ogni ospedale pubblico includa almeno il 50% di medici non-obiettori di coscienza, così che l’interruzione di gravidanza sia sempre assicurata, quando richiesta. Le leggi dello Stato italiano non sono un menu à la carte da cui scegliere quali applicare e quali no, quando si esercita in una struttura pubblica.

    Del “Si è sempre fatto così” si muore, e la lunga storia della maternità è lastricata di morti di madri o bambini, ma grazie al progresso, al buon senso e alla collaborazione, si può sempre fare di meglio.

    Quando si decidono le best practice da applicare, è necessario poi il confronto con chi queste best practice le subisce, per capire se funzionino davvero, non solo in termini di bilanci e budget.

    Oggi più che mai alle donne, a tutti, dev’essere sempre garantita la facoltà di scelta (effettiva, non solo teorica) libera da condizionamenti ideologici, perché nel 2023 la tutela del libero arbitrio è ciò che contraddistingue una democrazia.

    Nella speranza che queste mie parole non cadano nel vuoto,

    F.K.

    Francesco Natale

    Supernews

    ARTE – Artemisia Gentileschi

    “Mostrerò cosa può fare una donna” così diceva Artemisia Gentileschi, figlia d’arte, nata a Roma nel 1593. 

    È stata una delle prime donne che si è affermata nel mondo della pittura,  circondata da pittori importanti ma del sesso opposto.  

    Non deve essere stato facile cercare di diventare qualcuno in un mondo  che non permetteva alle donne di frequentare scuole d’arte.  Ma lei ci riuscì lottando. 

    La sua pittura viene associata alla pittura di Caravaggio, scuola  caravaggesca per la precisione. I suoi quadri avevano quel non so che di  teatrale come se ci fosse un faro che con l’occhio di bue illuminasse la  scena, come si fa a teatro. Tutte le sue opere erano cariche di  drammaticità, pathos e di espressività.  

    La sua passione per l’arte è stata trasmessagli dal padre, Orazio. Un  pittore toscano. 

    Fino all’età di 17 anni ebbe una vita tranquilla ma, in quell’anno accade  un fatto che le cambierà per sempre la vita. Verrà violentata da un amico  di Orazio, il quale non denunciò subito l’accaduto in quanto lui, le  propose un matrimonio riparatore, unico modo in quell’epoca per  restituire dignità ad una donna violata. 

    Ma, si scoprì che lui era già sposato e così fu costretta a denunciare e  subire un lungo e umiliante processo. 

    La violenza che ha subito la cambierà la vita per sempre tanto che durate  il processo e gli anni successivi Artemisia da vittima divenne donna dai  facili costumi.  

    Nelle opere realizzate post-processo lei inizia a raffigurare Donne, con la  D maiuscola. Delle vere e proprie eroine di sé stesse. 

    Tassi (l’amico del padre) viene processato un anno dopo l’accaduto e  costretto ad abbandonare la città, così anche Artemisia sceglie di  cambiare posto, per cominciare una nuova vita, senza abbandonare la sua  passione. 

    Si sposta a Firenze come primo luogo di cambiamento, dove venne  ammessa alla Accademia delle arti del disegno (prima donna a venir  ammessa in una scuola d’arte) e, sempre a Firenze inizia a realizzare un  ciclo di opere dedicate a donne coraggiose, determinate e dedite al 

    sacrificio come le eroine bibliche. Per citarne uno in questo caso il quadro  celebre dell’artista: Giuditta che decapita Oloferne 1612-1613. In questo quadro sembra che abbia raffigurato la vendetta su Tassi.  Ponendo la luce in modo incriminatorio sul corpo del decapitato,  aumentandone la drammaticità. Questo quadro divenne col tempo  un’icona, un simbolo, una condanna pittorica agli abusi, le violenze  verbali e fisiche le donne sono soggette a subire e inoltre l’episodio le ha  permesso di esorcizzare l’accaduto e raccontarci la sua tremenda vicenda.  Dopo qualche viaggio in giro per l’Italia decise di raggiungere il padre a  Londra nel 1638 presso la corte di Carlo I, iniziano così un progetto in cui  padre e figlia si ritrovano a collaborare. Questo progetto termina alla  morte del padre avvenuta un anno dopo l’arrivo di Artemisia.  La giovane artista morirà nel 1653 lasciando una quantità di opere  dall’inestimabile valore. 

    Lascia anche il segno toccando la società odierna in quanto non si può  rinchiudere il talento in convenzioni sociali che servono solo a reprimere  sé stessi.  

    Suo padre azzardava a dire che il talento di Artemisia era così unico che  non aveva rivali. Un padre sa il valore che ha un figlio ancor prima che gli  altri lo scoprano. 

    Viola Guazzi

    Supernews

    Il giorno dopo il Blue Monday

    Tralasciamo il fatto che il cosiddetto “Blue Monday” (il lunedì più triste dell’anno secondo quanto si potrebbe desumere da operazioni matematiche fasulle) sia una stupidaggine fantascientifica.

    Tralasciamo questo fatto per concentrarci sulla giornata di oggi, il giorno dopo il “Blue Monday”, e su quanto questa giornata abbia da insegnarci.

    Già, perché se il “Blue Monday” ci insegna che nella vita ci saranno sempre dei momenti tristi, il giorno dopo il “Blue Monday” ci ricorda che la tempesta non è infinita e che dopo le nuvole e le saette il cielo può tornare sereno.

    Per alcuni il proprio “Blue Monday” dura poco, per altri dura mesi, per altri ancora anni.

    Quando viviamo il nostro “Blue Monday” ci dimentichiamo troppo facilmente che dopo il blu c’è sempre un altro colore, come, ad esempio, il giallo, l’allegria.

    Tutti viviamo momenti blu, ma l’importante è tenere sempre un barattolino con della vernice verde di speranza.

    Francesco Natale