“Mostrerò cosa può fare una donna” così diceva Artemisia Gentileschi, figlia d’arte, nata a Roma nel 1593.
È stata una delle prime donne che si è affermata nel mondo della pittura, circondata da pittori importanti ma del sesso opposto.
Non deve essere stato facile cercare di diventare qualcuno in un mondo che non permetteva alle donne di frequentare scuole d’arte. Ma lei ci riuscì lottando.
La sua pittura viene associata alla pittura di Caravaggio, scuola caravaggesca per la precisione. I suoi quadri avevano quel non so che di teatrale come se ci fosse un faro che con l’occhio di bue illuminasse la scena, come si fa a teatro. Tutte le sue opere erano cariche di drammaticità, pathos e di espressività.
La sua passione per l’arte è stata trasmessagli dal padre, Orazio. Un pittore toscano.
Fino all’età di 17 anni ebbe una vita tranquilla ma, in quell’anno accade un fatto che le cambierà per sempre la vita. Verrà violentata da un amico di Orazio, il quale non denunciò subito l’accaduto in quanto lui, le propose un matrimonio riparatore, unico modo in quell’epoca per restituire dignità ad una donna violata.
Ma, si scoprì che lui era già sposato e così fu costretta a denunciare e subire un lungo e umiliante processo.
La violenza che ha subito la cambierà la vita per sempre tanto che durate il processo e gli anni successivi Artemisia da vittima divenne donna dai facili costumi.
Nelle opere realizzate post-processo lei inizia a raffigurare Donne, con la D maiuscola. Delle vere e proprie eroine di sé stesse.
Tassi (l’amico del padre) viene processato un anno dopo l’accaduto e costretto ad abbandonare la città, così anche Artemisia sceglie di cambiare posto, per cominciare una nuova vita, senza abbandonare la sua passione.
Si sposta a Firenze come primo luogo di cambiamento, dove venne ammessa alla Accademia delle arti del disegno (prima donna a venir ammessa in una scuola d’arte) e, sempre a Firenze inizia a realizzare un ciclo di opere dedicate a donne coraggiose, determinate e dedite al
sacrificio come le eroine bibliche. Per citarne uno in questo caso il quadro celebre dell’artista: Giuditta che decapita Oloferne 1612-1613. In questo quadro sembra che abbia raffigurato la vendetta su Tassi. Ponendo la luce in modo incriminatorio sul corpo del decapitato, aumentandone la drammaticità. Questo quadro divenne col tempo un’icona, un simbolo, una condanna pittorica agli abusi, le violenze verbali e fisiche le donne sono soggette a subire e inoltre l’episodio le ha permesso di esorcizzare l’accaduto e raccontarci la sua tremenda vicenda. Dopo qualche viaggio in giro per l’Italia decise di raggiungere il padre a Londra nel 1638 presso la corte di Carlo I, iniziano così un progetto in cui padre e figlia si ritrovano a collaborare. Questo progetto termina alla morte del padre avvenuta un anno dopo l’arrivo di Artemisia. La giovane artista morirà nel 1653 lasciando una quantità di opere dall’inestimabile valore.
Lascia anche il segno toccando la società odierna in quanto non si può rinchiudere il talento in convenzioni sociali che servono solo a reprimere sé stessi.
Suo padre azzardava a dire che il talento di Artemisia era così unico che non aveva rivali. Un padre sa il valore che ha un figlio ancor prima che gli altri lo scoprano.
Viola Guazzi
Grazie per questa recensione che sottolinea l’arte di Artemisia e la sua capacità di non lasciarsi abbattere nonostante la violenza e il mondo maschilista che la circondava . I suoi quadri hanno luci e prospettive degne del Caravaggio . Una grande pittrice e una gran donna.
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Bell articolo….ora conosco meglio la figura di questa artista…bella scritturaq
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Bell’articolo, interessante ed attuale in quanto, purtroppo, anche ai giorni nostri la donna fatica molto per affermarsi in qualunque campo nn ultimo quello artistico.
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Ottimo articolo, ora ho una visione più chiara e completa e con molti aspetti contemporanei. Grazie!!!
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Assurdo come sia tremendamente attuale ,
È sempre giusto ricordare figure che sono state “eroine di sé stesse “, sono una genuina fonte di ispirazione.
Articolo chiaro , semplice ed efficace.
Complimenti !!
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